Visti da fuori

Avete mai pensato a come siamo, visti da fuori?
Pensate a qualcuno che arrivi all'improvviso davanti al "Canu".
La prima impressione sarebbe di meraviglia, sicuramente.
C'è tanta gente per una Paese piccolo e per la Promozione, soprattuto se non piove o non c'è qualche Big match di A.

Striscioni, fumogeni coriandoli. Donne, uomini, bambini. Eterogeneo, senz'altro.
Gente che canta, che urla, che scoppia petardi, che sta al Baretto, che si abbarbica sulla rete, che segue il Calcio per il Calcio.
Chi si diverte, chi rosica, chi spera e chi dispera.
Chi segue solo il Monte Alma, chi crede che esista solo il Monte Alma, chi crede che debba essere lo stesso anche per gli altri. Chi va solo a gufare, chi gufa ma accusa gli altri di farlo, chi va per vedere chi c'è e chi non c'è (come molte vecchine in chiesa) per poi aver qualcosa da ridire.
Chi va solo se si vince, chi solo se si perde. Chi scende solo a fine stagione, chi sale sul carrozzone.
Chi vuole un giocatore, chi lo vorrebbe sul rogo. Chi si gode uno schema, chi era di schiena e non ha neppure il replay.
Chi resta distante, chi è distaccato, chi è affaticato perch si è emozionato.
Chi recrimina sempre, chi fa finta di niente, chi non ha memoria e chi ha fatto la Storia.
La Storia, si, perché gli eroi son tutti giovani e belli.

Ciao.