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mercoledì 11 giugno 2008

Dal Quì Sardegna del 13/06/2008

Il sogno diventa realtà: è Promozione

I rossoblù superano 2-1 la Romangia dopo i tempi supplementari e salutano la Prima categoria

L’attesa, lunga oltre un quarantennio, finisce allo scoccare
del secondo supplementare. La reazione è un urlo
lungo una notte intera che travolge un paese intero
e lo tiene sveglio sino al mattino. Mercoledì 4 giugno,
per la prima volta dalla sua fondazione, il Monte
Alma conquista la Promozione, di nome e di fatto. Saluta
la prima categoria e fa il gran salto nella serata dello
spareggio castellanese contro i rivali della Romangia,
2-1 per i rossoblu anglonesi dopo che dal vantaggio
(Meloni), al pareggio (Carta) e poi al nuovo sorpasso
(Longhitano), sogno e brivido continuavano ad
incrociarsi sulle schiene degli oltre 1000 spettatori presenti
a Castelsardo. La cronaca si azzera davanti all’evento,
calpestata dalla corsa festante verso il rettangolo
verde. L’invasione libera anni di aspettative
e di desideri, consacra stagioni di sacrifici e di traguardi
sfiorati. La vittoria è quella di intere generazioni
di nulvesi, che sul campo e dagli spalti hanno
visto, conosciuto e determinato i destini del
Monte Alma, e che finalmente incassano il premio
per quasi mezzo secolo d’onorata carriera.
Dai palloni con le cuciture esterne che tanto male
facevano alla testa passando per retrocessioni
e rinascite (l’ultima due anni fa nello spareggio di
col Santa Teresa), con il rossoblu stampato nella
mente, un inesauribile bacino di giocatori da cui
costantemente attingere, e l’intero paese di Nulvi
pronto a stringersi attorno alla sua creatura, accompagnandola
lungo le strade della Sardegna
in veri e propri esodi, l’ultimo dei quali verso la vicina
Castelsardo. Dal sentimento alla storia, ad
una stagione nella quale sin dall’inizio la corazzata
nulvese era data come favorita. Il calcio insegna
che spesso la carta non produce risultati, le
difficoltà non ci sono ma la materia non manca
fra le mani di mister Johnny Manunta.
A fine regular
season sale il Tempio (Ardara amara), ma il
carattere nulvese, l’orgoglio e la dedizione trascinano
sino a Siniscola la voglia di un intero paese:
3-1 all’andata in trasferta, 1-1 al comunale. Il
Selargius però va fuori e c’è ancora da soffrire. Nulvi ancora
una volta, dopo l’iniziale scetticismo, avvolge fra
le sue possenti braccia la squadra. Problemi e difficoltà
si dimenticano o si lasciano da parte. Conta solo il
campo, serve solo la vittoria. Una processione interminabile
percorre la strada che porta allo stadio sito sul
Golfo dell’Asinara. Un piccolo mare rossoblu, nel quale
si mescolano grandi e bambini, donne e simpatizzanti,
politici ed uomini di calcio del presente e del passato.
Bandiere e magliette, cartoncini e tamburi. L’urlo
è quasi una haka neozelandese, incessante. Sul campo
sono in undici a giocare, infinitamente di più assiepati
in tribuna. Sensazioni ed episodi più che un semplice
elenco di nomi ciò che segue, perché tutti hanno
dato il loro contributo e citarne alcuni vuol dire elogiarli
tutti. Il grande ex Contini difende la porta della
Romangia, l’ex torresino Gallu morde in difesa fra i rossoblu,
Corbia è uno spauracchio, Desole un bombardiere.
La curva chiede a gran voce a Stefano “Bullitta
Pinna il gesto della mitraglia, sua caratteristica esultanza
da gol, il capitano coraggioso Cascioni si fa male
ed è costretto ad uscire ma anche dalla panchina si
alza per chiedere un ultimo sforzo a pubblico e compagni,
il giovane nulvese doc Meloni manda in cielo gli
animi, Carta trova il pari su punizione e fa ripiombare
nell’incertezza, Sanna ringhia, mentre telefonini, foto
e telecamere provano a fissare le impressioni del momento.
“Noi vogliamo questa vittoria”, si canta. e
quando al 12’ del primo tempo supplementare
Longhitano la insacca sugli spalti è bolgia: il ritornello
è “Saliremo in promozione”. Il finale è
lungo un secolo, il fischio rompe l’argine e il fiume
si riversa in campo ad abbracciare i suoi beniamini,
portarli in trionfo, raccogliere un ricordo
della storica giornata, ribadire la sua appartenenza.
Gavettoni e lanci di magliette, canti e
cori, uno in particolare dedicato ad Antonello
Canu, uno che a questa festa, almeno nello spirito,
non è sicuramente mancato. Il presidente
Giovanni Manca abbraccia simbolicamente (e
non solo, leggi festeggiamenti post vittoria)
ogni singolo tifoso, ogni singolo giocatore ed
ogni singolo dirigente. Il merito è equamente ripartito,
l’obiettivo è raggiunto, nonostante al
traguardo la pattuglia dirigenziale sia arrivata
notevolmente sfoltita rispetto allo start stagionale.
Chi è rimasto, Manca in testa con l’importante
sostegno di tutti i suoi compagni d’avventura,
non ha mollato sino a raggiungere una vetta
che nessuno aveva mai toccato. Nonostante
già si pensi al futuro, in società e sul campo, ora
è solo e soltanto il tempo della festa. Lo slogan
mai stati in promozione, fortunatamente, è passato
di moda.

... dabbasso, a breve, l'articolo di inizio stagione!

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ciao sono debora(una super tifosa) volevo dire k il monte alma la mia vita mi piace troppo il calcio sono contenta k siamo saliti in promozione!Troppo bello! Spero k vada tutto bene x questa nuova stagione.!Saluto stefano satta(ex giocatore del monte alma)e giuseppe solinas!Vi mando un grande bacio!Siete troppo belli! Saluti a tutta la squadra e la dirigenza...Gigi ti voglio bene!